Arriverà qualche “spicciolo” a Santeramo?
Martedì 29 giugno, la vicina amica città di Matera ospiterà il G20, il forum che riunisce le principali economie del mondo. L’ottimale situazione sul versante del contagio contribuirà senza dubbio a creare intorno all’evento mondiale un’attenzione molto particolare da parte di tantissime persone che non si lasceranno sfuggire l’occasione più unica che rara di “stare dentro” agli incontri collegiali e bilaterali che si svolgeranno nel vedere, anche se di passaggio, i big della politica economica mondiale. Ne beneficerà moltissimo il turismo che a Matera sta già dimostrando segnali molto incoraggianti di ripresa. Da un calcolo approssimativa saranno circa trecento i componenti delle delegazioni delle superpotenze del globo. In gioco anche e soprattutto la città di Bari che sarà sede logistica degli ospiti. Nel mezzo tra Bari e Matera, Santeramo. Forse è il caso che l’Amministrazione Comunale assuma qualche iniziativa istituzionale per entrare, sia pure di sbieco, in questo evento. Tentare non nuoce. Per Matera, invece, il G20 sarà un grandioso spot pubblicitario che sicuramene la rilancerà a livello mondiale come già avvenuto nel 2019 quando è stata capitale europea della Cultura. Se le “banconote” resteranno a Matera, spero che questa volta almeno gli “spiccioli” arrivino a Santeramo. Ma sarà vera gloria? Non credo. Questa città non è culturalmente attrezzata per affacciarsi alla finestra di queste manifestazioni non avendo, ad esempio, un proprio “biglietto da visita” da far circolare, intendendo per tale una “banale” brochure o qualcosa di simile per la promozione di quello che la città è in grado di esprimere soprattutto sotto il profilo enogastronomico.
Nel mezzo tra Bari e Matera, ‘Altamura’… Chi si sposta da Matera a Bari e viceversa, ovviamente, passa (e si ferma) ad Altamura. Non è solo una questione di strade a due corsie per senso di marcia. Esiste una chiara direttrice strategica e identitaria che lega queste tre città in un preciso itinerario turistico.
Santeramo cosa può offrire ai turisti? Quali sono le nostre specialità enogastronomiche? Di quali vini e di quale gastronomia stiamo parlando? L’unica cosa che mi viene in mente sono le nostre macellerie con fornello pronto e spazi per la somministrazione, ottime per chi vuole abbuffarsi di carne a un prezzo accessibile (senza badare, più di tanto, al servizio, alla location e alla propria salute) bevendosi l’economico vino della casa. Vanno bene solo per i santermani e per qualche avventore dei paesi vicini. Infatti, nessun turista sano di mente consumerebbe un giorno della propria vacanza (tipicamente breve) per far tappa presso una delle nostre macellerie…
Una buona iniziativa poteva essere la “sagra della carne arrosto”, ma abbiamo visto tutti come è andata a finire l’ultima volta: anziché partecipare attivamente negli spazi organizzativi della sagra, quasi tutti i nostri macellai hanno furbescamente preferito vendere (magari senza scontrino) i panini con la salsiccia direttamente presso i loro esercizi… meglio guadagnare tanto da soli (ma in un’unica volta) che poco insieme agli altri (ma costruire qualcosa)…
In definitiva, i santermani dovrebbero innanzitutto maturare un vero senso di appartenenza alla loro comunità.
Soprattutto perché è’ proprio nel loro disinteresse per la cosa pubblica che trovano terreno fertile gli amministratori che ci malgovernano da decenni.