Riceviamo e pubblichiamo.
….. a proposito delle 18 lavoratrici della mensa scolastica, dei 330 lavoratori delle Industrie Natuzzi, e di tutti coloro che stanno vivendo lo stesso dramma socio-economico.
Oggi tutti esprimono solidarietà nei confronti delle 18 lavoratrici della mensa scolastica di Santeramo e verso i 330 lavoratori del Gruppo Industriale Natuzzi SpA. Lo fanno i singoli partiti, qualche consigliere comunale (di maggioranza), lo fa il Sindaco e la sua Giunta. Personalmente mi chiedo, ma gli Amministratori locali dove si trovavano quando si trattava di intervenire a favore di questi lavoratori e delle loro famiglie? Il Sindaco e la sua maggioranza veramente possono dire di aver fatto tutto il possibile per aiutare questi lavoratori? Noi non vogliamo far parte di quella schiera di addetti alla politica locale che pur di prendere qualche consenso in più (ricordate gli impegni assunti dal Sindaco D’Ambrosio durante la campagna elettorale del 2012?) intervengono per strumentalizzare il dramma sociale di queste famiglie.
Non abbiamo bisogno di utilizzare questa drammatica situazione di crisi socio-economica per affermare, senza mezzi termini, il fallimento dell’amministrazione di centro sinistra guidata dal Sindaco D’Ambrosio.
Noi volevano e vogliamo confrontarci con i competitor politici sulle linee di sviluppo della nostra città, e di come si possono (e si debbono) utilizzare gli investimenti pubblici per creare nuove opportunità di lavoro, di come si può intervenire per aiutare chi è rimasto indietro, di come sostenere quella schiera di famiglie (purtroppo ogni giorno sempre più vasta) risucchiate in questo disagio socio-economico.
Volevamo e vogliamo confrontarci con i competitor politici sugli interventi a favore delle nostre imprese artigiane, micro e piccole imprese del territorio, dei commercianti e del terziario in generale, e di come si può intervenire con politiche locali non già per scimmiottare gli interventi del Governo nazionale e Regionale, ma per integrarli in modo sinergico con gli interessi e le esigenze della città di Santeramo.
Volevamo e vogliamo confrontarci con i competitor politici locali sugli interventi a sostegno dello sviluppo delle imprese agricole e turistiche del territorio, interventi a favore della cultura e del volontariato, di come creare una città più vivibile per i nostri bambini e gli anziani, sulle politiche a favore dei giovani.
Volevamo e vogliamo confrontarci con i competitor sulla fiscalità locale e di come renderla più equa.
Volevamo e vogliamo confrontarci con la città di Santeramo sulle linee di intervento per un vero Piano Strategico per lo Sviluppo e l’Occupazione e, invitiamo i nostri competitor politici locali a sottoporre il proprio piano di intervento (sempre ammesso che ne abbiano uno) al confronto ed al giudizio dei cittadini.
Invece stiamo qui a sostenere le giuste e sacrosante rivendicazioni sia dei lavoratori del Gruppo industriale Natuzzi che della cooperativa che gestiva la mensa scolastica e, purtroppo, dobbiamo rilevare la completa assenza della Amministrazione comunale quando poteva e doveva intervenire per evitare questa disperata lotta da parte di questi cittadini e delle loro famiglie.
Non possiamo far finta di niente e, quindi, ignorare che il Sindaco D’Ambrosio e la sua maggioranza sono stati inermi di fronte al dramma che si stava consumando nei confronti dei 330 lavoratori del Gruppo Industriale Natuzzi, così come sono stati poco attenti a salvaguardare la continuità del posto di lavoro e retributiva delle 18 lavoratrici della mensa scolastica.
Come non possiamo definire strumentali le affermazioni di chi oggi sostiene che “ci impegneremo per far rientrare i licenziamenti dei lavoratori del Gruppo Natuzzi“. Caro Sindaco D’Ambrosio non era forse molto più semplice impegnarsi prima che i licenziamenti partissero? Quale è stato l’impegno del Presidente Emiliano?
Come si può dar credito al Sindaco D’Ambrosio e alla sua maggioranza quando affermano che si impegneranno a favore delle 18 lavoratrici della mensa scolastica, perché con soli 200 euro al mese non si può vivere. Caro Sindaco e Consiglieri di maggioranza, non era forse più semplice intervenire a tempo debito, magari svolgendo il proprio ruolo di Amministratore pubblico per fare in modo che il procedimento di revoca della gara di appalto della mensa venisse completato?
Perché la Giunta comunale nel dare l’indirizzo di procedere con la Gara di appalto per la mensa, non ha richiesto espressamente che il Dirigente del settore inserisse nel Bando di gara una “clausola sociale” come quella prevista dall’art. 25, primo comma, della Legge Regione Puglia n. 25/2007 (per la parte che non è stata dichiarata incostituzionale dalla sentenza 23/2-3/3/2001 n. 68) ove si afferma, tra l’altro, <<….. devono prevedere l’assunzione del personale già utilizzato dalla precedente impresa, nonché la garanzia delle condizioni economiche e contrattuali già in essere, ove più favorevoli>>.
Se il Sindaco e gli amministratori avevano veramente a cuore la continuità lavorativa ed economica di queste 18 lavoratrici sicuramente avrebbero assunto delle decisioni più puntuali e coerenti con gli interessi dei lavoratori.
Come è possibile che il Sindaco D’Ambrosio, la Giunta comunale ed i Consiglieri comunali di maggioranza (che pure stazionano quotidianamente nelle stanze del Palazzo di città) non si sono accorti che il Dirigente del settore non aveva completato il procedimento, iniziato ai sensi dell’art. 7 della Legge n. 241/1990, per la revoca dell’intera Gara di appalto così come deliberato dal Consiglio comunale in data 03/11/2015?
Quali provvedimenti ha adottato il Sindaco e la Giunta a carico di questo Dirigente comunale?
Caro Sindaco è bene che Lei risponda pubblicamente a queste domande, prima di esternare altre dichiarazioni di solidarietà che sono esattamente il contrario degli atti amministrativi adottati della sua Amministrazione.
Una ultima domanda.
Sig. Sindaco D’Ambrosio,
siamo certi che fra qualche mese non staremo qui ad esprimere la solidarietà a favore dei lavoratori della TRADECO?
Noi Conservatori e Riformisti, pur non avendo alcun rappresentante nel Consiglio comunale, continueremo a sostenere i giusti e sacrosanti diritti di queste 18 lavoratrici, dei 330 lavoratori del Gruppo Natuzzi e di tutti coloro che purtroppo stanno vivendo lo stesso dramma sociale.
Così come ci siamo occupati di difendere gli interessi dei cittadini in materia di fiscalità locale (TARI e TASI), per la Zona Franca Urbana, per l’inversione del senso di marcia di Via Jacoviello e della fermata dei Pullman di Via Gioia, della ZTL, della riapertura del Punto di primo soccorso presso il presidio Ospedaliero, della incoerenza del PUG con gli interessi veri della intera città, del disastro economico causato a diversi operatori commerciali per colpa di scelte amministrative e progettuali personalistiche e prive di buon senso, lo stiamo facendo anche in questa occasione mettendo a disposizione di questi lavoratori le nostre competenze ed esperienze amministrative, oltre che professionali.
Santeramo, 17 ottobre 2016
Michele Di Gregorio
già Sindaco di Santeramo
dirigente CoR locale