I bambini si divertono se giocano insieme, uno accanto all’altro, uno difronte all’altro, uno che corre dietro all’altro.
L’annunciata fase 2 per il 4 maggio interessa anche i bambini. La fine del lockdown sarà anche per loro un senso di liberazione dopo due mesi di clausura. Averli trattenuti in casa è stata ed è tuttora un’impresa non facile perché le loro esigenze ludiche sono tuttora compresse in uno spazio ridotto anche se la loro casa fosse capiente. I loro giochi, anche i più semplici, hanno bisogno di spazio come pure non vi sono giochi solitari. I bambini si divertono se giocano insieme, uno accanto all’altro, uno difronte all’altro, uno che corre dietro all’altro. Il gioco per i bambini, è stare insieme.
Se questa è sempre stata la metodologia del gioco, ora come sarà rimodulata? Domanda non semplice e risposte complesse. Se si pensa all’oratorio salesiano nel quale affluivano centinaia e centinaia di bambini e di ragazzi, in maniera particolare durante il periodo estivo; se facciamo mente locale agli spazi ludici delle parrocchie, nonché delle associazioni e delle palestre sportive, frequentate a dismisura dai fanciulli; se ricordiamo lo svago presso le aree pubbliche santermane come il parco giochi, Piazza Berlinguer, ecc.; da ora in poi di questa articolata attività ludica cosa rimarrà? Come si potrà svolgere? Le norme anti contagio vanno giustamente osservate da tutti. Si potrà giocare con la mascherina? Quali giochi? E la distanza? E tutto il resto? La vedo buia.
Spero che per loro la fine del confinamento non resti sulla carta perché non è pensabile che continuino a rimanere chiusi in casa. Né è pensabile che siano portati al “guinzaglio” dai genitori. Bisognerà inventarsi qualcosa di nuovo. Non voglio immaginare ragazzi senza gioco. Sentirli schiamazzare, urlare, sorridere, arrabbiarsi, rincorrere un pallone, sono momenti di cui non dobbiamo privarci, per la loro gioia e anche per la nostra. Ma come si fa? Quali giochi? Gli educatori e/o chi per loro sono chiamati, quindi, a compiere uno sforzo di creativa fantasia per evitare che la mancanza del gioco diventi per i ragazzi un trauma davvero importante per la loro crescita. L’ultima volta che ne abbiamo visti tanti insieme, gioiosi e giocosi, è stata durante le tre sfilate del Carnevale dei Ragazzi. Sembra un sogno lontano ma è distante da noi se non un paio di mesi. Dal 4 maggio in poi, invece, cosa succederà?