Dell’esecuzione di questi lavori, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità, non solo politica.
Sabato scorso con la news “Lavori in corso nell’auditorium della biblioteca” abbiamo posto una serie di domande che attendono risposte che sicuramente sogneremo. Le abbiamo rivolte all’Amministrazione Comunale e oggi le “giriamo” ai consiglieri comunali di buona volontà, se ve ne sono. Noi siamo qui. Con la stessa news annunciavamo che avremmo pubblicato le foto di un cittadino, ripreso con arroganza subito dopo gli scatti da un tale, presumibilmente lo sconosciuto imprenditore che sta eseguendo i lavori. Ma la Provvidenza è grande. Nella serata di sabato scorso, l’auditorium della biblioteca era illuminato. I lavori, sospesi. Qualcuno per distrazione non avrà spento le luci. Chi ne pagherà il consumo elettrico delle ultime 48 ore? Uno dei pannelli di cartone che oscurava la vetrata posta sul Viale “Vittime Innocenti delle Mafie”, è casualmente caduto mettendo in esposizione i disastrosi lavori in corso di svolgimento. Tanti i cittadini che li hanno visti e commentati. “Il comune avrebbe risparmiato di più se avesse demolito l’ex Enal e lo avesse costruito di sana pianta”, il commento più gettonato. Grazie alla doppia fortuita combinazione delle luci accese e della caduta di quel pannello, quindi, siamo riusciti anche noi a scattare questa foto senza attendere quelle del cittadino verbalmente aggredito sabato scorso.
Ecco i particolari che si possono cogliere dal nostro scatto.
Il pavimento dell’auditorium è come se è stato arato. Non si tratta di un solo solco come avevamo immaginato. “L’aratro” ha solcato tutta la perimetrazione interna dell’auditorium. Nella parte bassa della foto, a sinistra, si nota appena un altro solco. Forse, alla fine di questa aratura, sarà difficile riportare la pavimentazione allo stato originario a meno che qualcuno non conservi gli stessi mattoni. Sul pavimento si notano tre martelli elettrici, utilizzati per lo scasso del pavimento. Al centro della foto, un tavolo. Sarà mica quello, nuovo di zecca, dell’arredo dell’auditorium, che l’impresa esecutrice sta utilizzando come banco da lavoro? A destra della foto, si intravedono le sedute dell’auditorium, meno male coperte da cellofan. In fondo a destra, abbiamo notato ad occhio nudo, la pedana del “banco da lavoro”, senza nessuna copertura e, pertanto, tutta impolverata. Altro non è stato possibile documentare se non il fatto che l’auditorium è stato sconvolto prima ancora di essere inaugurato. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità, non solo politica, dell’esecuzione di questi lavori che, ancorché ed urgenti e indifferibili, dovevano essere eseguiti a campo libero dopo aver trasferito in altro ambiente l’intero arredo nuovo di zecca. Oltre all’Amministrazione Comunale, il dirigente dell’Ufficio Tecnico nulla ha da dire? Il cantiere è a norma? Prima dei lavori, ha stipulato il contratto? Oppure ha agito alla chitichella? Chi ci darà lume? Quando si amministra senza dare valore e dignità ai soldi pubblici come se fossero propri, tutto è possibile soprattutto in questa città dove impera il fare west istituzionale.