Tra i numeri delle presenze, quante riflessioni! Scopriamole insieme.
La pubblicazione della determinazione dirigenziale per la liquidazione dei gettoni di presenza ai consiglieri comunali di Santeramo in Colle relativi al secondo semestre del 2015, mi dà l’occasione per fare, a voce alta e a volto scoperto come è mio solito, qualche riflessione. Vediamo quali. Ma prima diamo insieme un’occhiata alla classifica delle presenze, premettendo che dal 1° luglio al 31 dicembre 2015, il Consiglio Comunale si è riunito nove volte, precisamente il 7 – 21 – 28 e 30 luglio, 25 agosto, 3 – 10 e 30 novembre e, infine, 29 dicembre.
Fraccalvieri Filippo, Girardi Pietro Maria, Labarile Luigi, Sampaolo Fabio e Silletti Paolo Vito: nove su nove presenze;
Cecca Gabriele e Ciriello Vito: cinque assenze su nove;
Caponio Francesco: quattro assenze su nove;
Riviello Giovanni e Stasolla Vito: tre assenze su nove;
Larato Camillo e Volpe Giovanni: due assenze su nove;
Bosco Antonio, Conversa Domenico e Putignano Marcello: una assenza su nove.
Nella lista manca Manicone Ubaldo che, ancorché consigliere, è stipendiato Presidente del Consiglio Comunale.
Ognuno di noi può fare le riflessione che crede opportune. Personalmente mi limito a farne alcune.
Ogni assenza è un atto di tradimento verso i propri elettori e, ancor di più, nei riguardi dell’intera cittadinanza. Il Consiglio Comunale è, come sappiamo tutti, la massima assise istituzionale dove si dibattono, o si dovrebbero dibattere, i problemi della città. Assentarsi significa sottrarsi, quindi, al dovere di apportare il proprio contributo di idee e di proposte alla discussione. E’ un venir meno alla grave e grande responsabilità affidata loro dagli elettori. Quando, poi, le assenze sono superiori alle presenze come nel caso dei cittadini Cecca Gabriele e Ciriello Vito, è più giusto parlare di totale menefreghismo.
Non è detto che la presenza dei consiglieri comunali viene garantita sino alla fine dei lavori. Succede spesso e volentieri che taluni consiglieri, di testa propria, ritornano a casa prima dell’ultimazione dei lavori lasciando agli altri la responsabilità di decidere.
Sarebbe interessante sapere dallo stipendiato Presidente (più di mille euro al mese ma non beneficia del gettone di presenza) se le assenze, sono state preventivamente giustificate. Se non sono state giustificate, siamo all’inverosimile. Oltre al voltare le spalle ai problemi della città, si somma l’ineducazione che, a livello istituzionale, è più di un aggravante.
Se ben ricordo, delle nove convocazioni consiliari, una sola è stata promossa dai consiglieri comunali di opposizione. Ben poca cosa per rappresentanti che, invece, dovevano incalzare maggiormente l’Amministrazione su problemi trascurati e/o inadeguatamente risolti. Tanto a significare che la loro è una opposizione leggera.
Il consigliere Giovanni Volpe ha impugnato una delle due sedute nelle quali è risultato assente (forse quella del 25 agosto) perché non gli sarebbe stato notificato in maniera regolare l’avviso di convocazione.
C’è qualcuno che è in grado di dire cosa è stato deciso nelle nove sedute consiliari che stiamo trattando e in tutte quelle precedenti? Discutere e decidere è una loro esclusiva prerogativa. Noi cittadini siamo utili per votarli e per pagare le tasse.
Per la cronaca, il gettone di presenza è di € 21,00 (ventuno). Per beneficiarne è sufficiente essere presenti all’appello iniziale.
Non basta, occorre continuare l’indagine sugl’interventi dei consiglieri, reperibili dal sito online del comune.