Troppe contraddizioni in una vicenda che finirà per diventare la guerra dei poveri. Il coordinamento dei commercianti ci ha inoltrato una nuova lettera che pubblichiamo integralmente.
Apprendiamo con rinnovato stupore delle dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta del Mezzogiorno dal Sindaco D’ambrosio circa l’esito dell’incontro avvenuto nella sala consigliare il giorno 26 Agosto c.a.
Oltre alle offese gratuite che abbiamo ricevuto in occasione della occupazione della sala consigliare della sera precedente in cui ha pubblicamente affermato che noi commercianti (di lungo corso) non saremmo in grado di svolgere bene il nostro lavoro ( ci/gli chiediamo come abbiamo fatto allora a resistere per oltre 25 anni sulla piazza), dobbiamo anche subire l’accusa che noi saremmo delinquenti e Lui un galantuomo?
Forse il Sindaco ha dimenticato di riferire che il portavoce ufficiale della delegazione ha chiesto in primis che venisse tutto verbalizzato, poi ha chiesto le scuse per le offese ricevute la sera precedente e in seguito ha posto precise domande circa l’argomento in discussione. Ebbene il Sindaco si è sottratto a tutte le richieste.
Passata la parola ad un altro rappresentante dell’associazione che ha spiegato come si opera nei PAESI CIVILI, il Primo Cittadino ha iniziato a divagare e spostare l’attenzione su futilità inutili che nulla avevano a che fare con l’argomento in discussione trasformando l’incontro in una ridicola discussione da bar ( in questo gli riconosciamo grandi capacità). Forse il Sindaco omette di dire che il portavoce investito di rappresentare sia la delegazione presente sia gli assenti ha abbandonato l’aula in segno di protesta e subito dopo anche altri rappresentativi delegati hanno fatto la stessa cosa. Solo a quel punto e solo in presenza dei quattro gatti rimasti ha potuto dare il meglio di sé e abilmente circuendo i presenti rimasti ha potuto dichiarare la presunta disponibilità a rivedersi il 14 Ottobre. Ma per fare cosa? Per continuare a prenderci in giro?
Da ragazzo abitavo in campagna su via Acquaviva e mi capitava di vedere una “lamia” rurale con un frontespizio che recita ancora oggi: CARTA CANTA. Allora non capivo il significato, oggi SI’.
La nostra carta CANTA. La SUA?
Coordinamento Commercianti via Jacoviello-piazza Divagno