Sentenze del TAR e del Consiglio di Stato hanno stabilito che l’energia non pagata dai morosi, deve essere pagata da chi è in regola con i pagamenti. Solo in Italia succedono queste cose.
La decisione di «spalmare» sui consumatori in regola i costi degli insoluti dei clienti morosi nasce dal fatto che alcune aziende elettriche di minori dimensioni sono entrate in crisi quando hanno dovuto pagare ai fornitori quanto dovuto senza che le somme fatturate ai proprie clienti fossero state saldate. Mi chiedo: quando queste aziende avevano i bilanci in attivo, hanno spalmato gli utili ai chi era in regola con i pagamenti dei consumi? No, certamente. E allora, perché dobbiamo pagare per chi non ha pagato? Nessuno, mi sembra, in questa commerciale campagna elettorale fatta di sconti e di laute future elargizioni, abbia detto una sola parola. Vi sembra giusto? Vuol dire che tutti sono d’accordo affinché l’onesto cittadino paga per gli altri. Secondo alcuni si tratta di una vera e propria «socializzazione degli insoluti». Se fanno orecchi da mercante, vuole dire che ci spingono ad essere tutti morosi. Perché allora dobbiamo pagare? Pagassero gli altri per noi.
Sul piede di guerra le associazioni dei consumatori, da Adusbef a Federconsumatori. Secondo Federconsumatori, «per recuperare le somme dovute dagli utenti morosi è necessario agire con gli strumenti appropriati, attraverso un’azione di recupero mirata», continuano l’associazione dei consumatori sottolineando «che, stando ai dati dell’Autorità per l’energia, le utenze che risultano morose sono in larga parte relative alle piccole e medie imprese. Proprio per questo appare ancora più assurdo ed improponibile far pagare ai cittadini i costi a cui le imprese non riescono a far fronte». Si invita poi a valutare le situazioni di morosità, «disponendo le opportune misure per i casi di morosità incolpevole e di povertà energetica che, sempre più spesso, non riguardano solo famiglie ed anziani, ma anche giovani, specialmente studenti». Infine Federconsumatori chiede «una vera e necessaria riforma dei bonus energia, gas e acqua», di cui «ad oggi solo una minima parte dei cittadini che ne avrebbe diritto usufruisce, a causa di ostacoli e lungaggini burocratiche».