AIDE SANTERAMO TRA LE FIRMATARIE DELL’APPELLO ALLE ISTITUZIONI : LA MATTANZA DELLE DONNE DEVE FINIRE

Il 23 agosto è morta, uccisa a martellate dall’ex compagno, a Bologna, Alessandra Matteuzzi. Una folla oceanica di donne ha partecipato ai suoi funerali. E’ trascorsa poco più di una settimana ed oggi, a Villa Castelli (Brindisi), un’altra donna, Giuseppina Fumarola – un’operaia tessile – è stata ammazzata per mano di un uomo a colpi di fucile.
QUESTA MATTANZA DEVE FINIRE. ORA! SUBITO!
Le istituzioni, la politica non fanno abbastanza. Sud e Nord del Paese sono accomunati da questa piaga che va immediatamente eliminata.
La violenza maschile contro le donne deve essere arginata.
Le donne hanno il diritto di vivere in un mondo sicuro e di questo se ne deve far carico la politica, ponendo le basi per il superamento della mentalità patriarcale che vuole le donne ancora in una situazione di subalternità rispetto agli uomini.
Non abbiamo bisogno di ulteriori leggi; abbiamo, invece bisogno che vengano attuate le leggi che in questi anni sono state introdotte nel nostro ordinamento giuridico; abbiamo bisogno della certezza della pena, di un processo giusto e celere. Per fare ciò, abbiamo bisogno di un aumento dell’organico dei magistrati, inquirenti e giudicanti.
Chiediamo a tutte le candidate e candidati di inserire nel proprio programma politico la ripresa del DDL che prevedeva il ricorso alle misure cautelari per prevenire gli atti di violenza dagli esiti irrimediabili (femminicidi), anche attraverso il potenziamento dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare, del divieto di avvicinamento ai luoghi presentati dalla persona offesa ed il potenziamento degli strumenti tecnici di controllo come il braccialetto elettronico, non approvato per la caduta del Governo.
Chiediamo alle candidate e candidati di dare compiuta attuazione della Convenzione di Instanbul che rappresenta un punto di riferimento per una prevenzione efficace di contrasto alla violenza maschile
Chiediamo inoltre che vengano effettuati all’interno delle scuole incontri, laboratori con personale specializzato sulla materia, affinché si raggiunga l’obiettivo primario della parità di genere, terreno fertile per sconfiggere la violenza maschile sulle donne, contrastando gli stereotipi, le discriminazioni, ecc.
Chiediamo che detti percorsi vengano effettuati anche nelle carceri e soprattutto nelle carceri minorili tramite i cd CAM (Centro d’ascolto maschile), affinché venga preso in considerazione il proprio vissuto e le ragioni che hanno portato a delinquere.
Chiediamo sanzioni pecuniarie severe per gli organi di comunicazione ed informazione che non rispettino l’art. 5 bis del Codice ordinistico dei giornalisti secondo cui un giornalista è tenuto ad utilizzare un linguaggio privo di stereotipi.
Chiediamo che l’Iap (Istituto di disciplina pubblicitaria) preveda forme di tutela per l’immagine della donna in merito ai contenuti degli spot pubblicitari e che l’iscrizione a tale istituto di disciplina diventi obbligatoria, così come la condivisione dei codici deontologici, prevedendo forti sanzioni pecuniarie in caso di violazione. Sulla falsa riga degli organi di autogoverno delle categorie professionali.
Chiediamo il coinvolgimento delle istituzioni europee per ottenere l’oscuramento automatico, sulla base di parole chiave, dei siti e dei post che incitano alla violenza contro le donne, in accordo con gli OTT (Over The Top) del web.
LE DONNE HANNO DIRITTO AD AUTODETERMINARSI E A VIVERE UNA VITA LIBERA DALLA PAURA
– Rete degl* amic* di Bidoba (Biblioteca delle donne Bari);
– Rete delle donne costituenti
– La Giusta Causa
– Romana Recchia Luciani, responsabile politiche di genere Uniba – Festival delle donne e dei saperi di genere
– Assessorato al Welfare del Comune di Bari – Filcams-Cgil Puglia
– Arca – Centro di iniziativa democratica
– Associazione Gabriel
– AIDE – Associazione Indipendente Donne Europee
– Coordinamento donne Anpi Brindisi
– Digiuno di Giustizia in Solidarietà con i migranti – Bari
– Ansi – Associazione nazionale scuola italiana
– Sisus – Società italiana di scienze umane e sociali
– Rete Bari Social Book
– Associazione Giraffa
– Stati generali delle donne Bari
– Alleanza contro le povertà Puglia
– Pandora Odv ETS Molfetta
– Associazione RiscoprirSI – Andria Aps
– Centro Antiviolenza LiberaMente Altamura
– Rete dei CAV SudEst donne Conversano
– APS Io sono mia – Bitonto
– Renata Fonte – Lecce
– Rete Cav Sanfra di Cooperativa Medihospes
– CAV La Luna
– Alzaia Onlus ETS – Taranto
– Cooperativa sociale promozione sociale e solidarietà – Cav Save Trani
– Osservatorio Giulia e Rossella – Centro antiviolenza Onlus Barletta
– Cav assessorato al Welfare Comune di Bari
e
Lea Durante, Gheti Valente, Camillo D’Angelo, Vera Guelfi (Uil), Margherita Lisco, Costanza Tizian, Florinda Lessa, Maria Pia Latorre, Emilia Pellegrino, Carmela Ginefra, Gabriella Nencha, Lucia Maranò, Ivana Danisi, Carmela Indiretto, Valeria Cristiano, Francesca Cavallo

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