Di seguito una riflessione da parte del Sig. Leo Erasmo, componente socio dell’Associazione Culturale “ Paese Mio”:
Sono spiacente di riconoscere quanto segue. Il tanto corre per la conquista del potere. Impegni, promesse a valanghe, prive di contenuto ma il benpensante dice che sia quasi logico promettere, ma qualcosa si vedrà, di fatto non si vede niente, se non l’ordinaria amministrazione, che è d’obbligo. Non esiste un programma per lo sviluppo del paese: dicasi di recupero di tesori territoriali storici. Esiste una cisterna (denominata in epoche passate pompa), che attraversava, senza dubbio, via Roma, sotto il Bar Netti. Un’altra sottostante a P.zza Garibaldi. Altro esempio: il mattatoio comunale reso inagibile. Ed ancora, idem: il palazzetto dello sport. Ed altro ancora: lo stabile ex Enal, in stato di abbandono. Mi chiedo questi amministratori arroccati nel palazzo a che cosa servono? Cosa significa amministratori pubblici? Politici non li vedo, anzi non si vedono. Capisco l’inesperienza politica, ma non deve essere sopraffatta dall’apatia, o dalla sordità. Oppure non fare niente per non sbagliare, così si sbaglia due volte, perché sbagliando s’impara. Eppure furono spesi milioni per renderlo agibile, ma l’apatia lo ha reso inagibile. Questo significa amministrare la cosa pubblica? Le inadempienze sono tante, ma ci si limita solo a quanto ho scritto, appellandomi alle “sovranità” di un popolo, ricco, forse di egoismo e di “inspiegabile” APATIA e INDIFFERENZA.