19 DICEMBRE AL CINEMA PIXEL – PRESENTAZIONE DEL LIBRO “VERITA’ SUL DOSSIER MAFIA-APPALTI” DI MARIO MORI E GIUSEPPE DE DONNO

L’Associazione Movimento Civico Avanti Mediterraneo vi invita alla presentazione  il libro “La verità sul dossier mafia-appalti” (ed. Piemme),  martedì 19, alle 18,00, nel Cinema Pixel di Santeramo in Colle, in via Stazione 49.Il generale dei Carabinieri, Mario Mori, e il colonnello Giuseppe De Donno, con il giornalista del Corriere della Sera, Carlo Vulpio, racconteranno una verità  ancora sconosciuta sulle stragi di mafia del 1992 e su quegli anni drammatici per il nostro Paese., Il dossier mafia – appalti è l’indagine condotta dal Ros dei Carabinieri tra gli anni 80 e 90 in Sicilia. Un’inchiesta approfondita e sconcertante che ha rivelato inconfessabili connessioni e intrecci tra la mafia, le imprese, la politica e la magistratura.Il generale Mario Mori e il capitano Giuseppe De Donno sono stati protagonisti in prima fila nella lotta contro Cosa Nostra, e il loro impegno investigativo ha dato risultati straordinari. Eppure, sono noti al grande pubblico soprattutto per il processo sulla presunta “Trattativa Stato-mafia”, concluso con la loro completa e definitiva assoluzione. Oggi, finalmente, possono raccontare cosa c’è dietro la persecuzione giudiziaria e mediatica che hanno subito: il “Dossier mafia-appalti”. “Mafia – appalti” venne coordinata da Giovanni Falcone, e, dopo il suo assassinio, non fece in tempo a passare nelle mani di Paolo Borsellino, perché anche lui fu assassinato. L’inchiesta venne poi subito archiviata.Ancor prima dell’uscita nelle librerie, la ricostruzione degli avvenimenti di Mori e De Donno hanno suscitato reazioni scomposte da parte di magistrati dalla veste candida, silenzio imbarazzante di altri protagonisti della schiera dell’antimafia da salotti televisivi.Mori e De Donno questo libro (scrive Vulpio sul Corriere della Sera) volevano scriverlo da tempo, ma non hanno potuto, perché hanno dovuto trascorrere quindici anni a difendersi dall’accusa surreale di aver «trattato» con la mafia (per dissuaderla dalle stragi). Un’accusa dalla quale sono stati assolti definitivamente «perché il fatto non costituisce reato» soltanto sette mesi fa.“Io e De Donno – scrive Mario Mori – siamo vivi perché la morte di Borsellino ha praticamente reso inutile la nostra soppressione”.

Una conclusione amara per una ipotesi plausibile, perché, come spiegano Mori e De Donno nel loro libro, “l’indagine mafia – appalti avrebbe potuto cambiare l’Italia”.

 

 

 

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