17 MARZO, SAN PATRIZIO VESCOVO

V secolo, Scozia – VI secolo, Down – Irlanda

Patrizio, apostolo del Vangelo fra il popolo irlandese, nacque nella Scozia da agiati e pii genitori verso la fine del secolo quinto. La Divina Provvidenza che nei suoi arcani disegni, sempre infinitamente sapienti, destinava Patrizio a grandi cose nella Chiesa Cattolica, dispose che egli, ancor giovane, strappato dal grembo della famiglia, fosse condotto schiavo nell’Irlanda. Durante questa schiavitù, in cui il povero giovanetto ebbe a sentire tutta l’amarezza dell’abbandono e subire il disprezzo più avvilente ed inumano, la grazia del Signore plasmò il cuore del suo servo e lo predispose alla sua sublime missione. Finalmente dopo dieci anni di sofferenze inenarrabili, poté ritornare in famiglia.

Patrizio, per prepararsi alla divina missione che da Dio gli era stata assegnata, si diede agli studi e all’esercizio delle virtù sacerdotali. Fu ordinato diacono, sacerdote e, prima di partire per l’evangelizzazione dell’Irlanda, fu consacrato vescovo. Tra quelle popolazioni ancora barbare ed idolatre, S. Patrizio ebbe a soffrire la persecuzione ed il carcere. Ma tutto sopportò in pace, poiché il martirio fu sempre uno dei suoi desideri più intensi. Non vi fu luogo di quell’isola che non fosse visitato più volte dal Santo, nonostante che la sua vita corresse grave pericolo. Il Signore benedisse largamente le fatiche di questo novello Paolo, e quella terra pagana divenne la terra dei Santi. Le lotte che attraverso i secoli, specialmente contro il Protestantesimo, sostenne l’Irlanda per conservare integra la dottrina evangelica, gli esempi di fede e gli slanci di amore che quel popolo ha dimostrato ne sono prova evidente.

L’opera di Patrizio fu completa. Non solo convertì e battezzò tante e tante anime, ma molti giovani ricevettero gli ordini sacri, molte chiese furono innalzate e molte giovani si consacrarono al Signore nella vita religiosa. Tra le virtù che particolarmente spiccarono nel Santo, ammirabile fu il suo distacco dalle cose di questo mondo. Delle tante offerte che i fedeli deponevano ai suoi piedi, nulla mai prese per sé, ma tutto dispensava ai poverelli. Verso la fine della sua vita, scrisse La Confessione, libro in cui narra i principali avvenimenti della sua vita.

IL POZZO DI SAN PATRIZIO

Il pozzo di San Patrizio è una struttura costruita da Antonio da Sangallo il Giovane a Orvieto, tra il 1527 e il 1537, per volere del papa Clemente VII, reduce dal Sacco di Roma e desideroso di tutelarsi in caso di assedio della città in cui si era ritirato. Fu progettato per fornire acqua in caso di calamità o assedio.

L’accesso al pozzo, capolavoro di ingegneria, è garantito da due rampe elicoidali a senso unico, completamente autonome e servite da due diverse porte, che consentivano di trasportare con i muli l’acqua estratta, senza ostacolarsi e senza dover ricorrere all’unica via che saliva al paese dal fondovalle.

  • Il pozzo, profondo 54 metri, è stato realizzato scavando nel tufo dell’altopiano su cui sorge Orvieto, una pietra abbastanza dura, ma che sta risentendo, dopo vari secoli, degli scarichi fognari.
  • Ha forma cilindrica a base circolare con diametrodi 13 m.
  • Gli scalini sono 248, e i finestroni che vi danno luce sono 70.

Forse per l’aura di sacro e di magico che accompagna le cavità profonde, o per pura imitazione di modelli cinematografici, i turisti moderni vi gettano monetine con la speranza di tornarvi.

Il pozzo prese il nome di San Patrizio, probabilmente, perché utilizzato come luogo di espiazione dei peccati allo stesso modo di una caverna, esistente in Irlanda denominata “Purgatorio di San Patrizio“.

 

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