SCONVENIENTE PER SANTERAMO VOTARE LABARILE

Con questa persona come sindaca, Santeramo non va da nessuna parte.

Con la candidata sindaca Labarile Maria Anna mi piacerebbe fare un gioco prima del 12 giugno: la vorrei confondere con altre dieci donne e chiedere a cento cittadini di individuarla. Lancio il guanto di sfida per cento caffè. Sono certo che soltanto una minima parte la conoscerebbe. Se la Labarile è diversamente convinta, giovedì 12 maggio o un altro giovedì prima delle elezioni, in tarda mattinata quando c’è più gente in giro, la invito in Via Pietro Sette, angolo Via Pio La Torre, per farle toccare con mano che, dopo cinque anni di vice Baldassarre, non la conosce nessuno se non in pochi. Già con questo test cambierebbe idea a continuare la sua campagna elettorale. Nei cinque anni trascorsi, un po’ come tutti i rappresentanti istituzionali del Movimento Cinque Stelle, sindaco in primis, è stata cosa rara vederla in giro e quelle pochissime volte che la si individuava, dava l’impressione che avesse vergogna, di essere impacciata, timorosa. Questa l’impressione che di sé ha dato. Un buon pubblico amministratore, invece, deve “nuotare” tra la gente, anzi la deve cercare e andarle incontro. Quando mai con la Labarile? Un buon pubblico amministratore lo si deve notare dappertutto, nei supermercati, alla messa domenicale, in piazza, in ogni luogo di socialità. Mai con lei!

In questa consiliatura che volge al termine, poi, ho avuto personalmente modo di sperimentare la sua inadeguatezza almeno su due delicate questioni. La prima. Cinque anni fa le chiesi se il sindaco D’Ambrosio fosse stato autorizzato a tagliare gli alberi nel parco della Casa di Riposo per realizzare la struttura che è stata utilizzata recentemente come hub vaccinale. Nessuna risposta, nonostante diversi solleciti. Era mio diritto riceverla entro trenta giorni. Con il nuovo Sindaco, ritornerò sulla questione. Il taglio degli alberi era e rimane reato penale. Ne darà conto anche lei, se del caso, per omissione di atti d’ufficio.

La seconda. Sul n. 90 del Colle (dic./gen. 2021), alla domanda se era personalmente soddisfatta della qualità del servizio (ndr. di igiene urbana) nel suo insieme, rispose: ”Si e no”, ovvero si riteneva soddisfatta al 50%, lei che ne è la responsabile, dando ragione a tantissimi cittadini che la pensano negativamente come lei, anzi più. E alla domanda se il posizionamento dei contenitori dei rifiuti tra le strade della nostra città fosse stato autorizzato, risposte positivamente quando, invece, è stato accertato che il Comune non ha mai rilasciato nessuna autorizzazioni di tale genere. In data 28 ottobre 2021, infatti, con lettera prot. n. 0023204, il segretario generale dirigente al interim del settore Affari Generali dott. Pietro Balbino e l’istruttore amministrativo del servizio di igiene urbana dott. Carmelo Barca del Comune di Santeramo, hanno confermato che mai vi è stato rilascio di autorizzazione in tal senso. Brava, la Labarile! Si è anche presa la licenza di prendere in giro me e i cittadini che reclamano per il posizionamento sconsiderato di cassonetti in ogni dove.

Ma la ragione fondamentale perché la sua candidatura alla carica di sindaca è sconveniente per Santeramo è già sancita dalla pagina 11 alle pagina 18 delle linee programmatiche del sindaco Baldassarre “Asse strategico 2. Ambiente, tutela e valorizzazione del territorio”. Otto pagine piene di buoni propositi che non hanno visto la luce se non in quantità intorno al 20% come, d’altronde, tutte le linee dell’amministrazione Baldassarre. Un fallimento totale.

Con questa persona come sindaca, quindi, Santeramo non va da nessuna parte. Infatti, a chi conviene riacquistare lo stesso abito quando il precedente vestiva male O riassumere medicinali dopo che la stessa medicina non ha prodotto effetti di guarigione? Oppure dopo la scottatura di aver acquistare cibo avariato subito calato nella pattumella di casa? A nessuno, ovviamente. Idem con la Labarile perché abbiamo già sperimentato che in cinque anni è stata come un abito che non ha vestito su misura le esigenze di Santeramo e dei Santermani; come un medicinale che non ha curato le ferite provocate dai problemi ambiental che non sono soltanto quelli della raccolta differenziata; come cibo avariato che non ha nutrito la speranza per una città migliore. Ecco perché è sconveniente votarla. La si conosce già. Come sindaca sarebbe peggio. Sarà anche sconveniente averla anche in seno al rinnovato Consiglio Comunale il cui scranno potrebbe essere occupato, invece, da altra persona più responsabile, più competente e più conosciuta.

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6 comments

  1. E chi l’ha detto che un sindaco debba sempre stare in mezzo alla gente?
    Se sta troppo in giro vuol dire che non si dedica al suo lavoro.

  2. Quanto espresso dal giormalaio nel suo pseudo artico, è inqualificabile totalmente, offensivo al massimo soprattutto che è rivolto ad una donna, non ho alcun commento da fare, anche perché le risposte al pseudo articolo sono state già date nei commenti che mi hanno preceduto

  3. Grazie cavaliere per la trasparenza e attendibilità dei suoi scritti. Nulla da eccepire, condivido completamente le sue motivazioni. Sa cos’è a volte la verità fa male, ma non per questo non bisogna scriverla.

  4. Come lettore trovo squallido che lei come giornalista usi questi toni per danneggiare la figura di alcune persone per avantaggiarne altre, fortuna che Santeramo ha cittadini intelligenti, che non credono nel brodo riscaldato e che guardano al futuro e al meglio, vedono quello trovato dai 5 stelle a livello economico e quello che lasceranno, vedono i lavori avuti in eredità (vedi corso Roma) e i lavori effettuati e già finanziati da fare entro il 2025, vedono e votano senza il suo favoritismo giornalistico, come vadano le elezioni bisogna essere realisti e non buttare fango per i propri pro, Santeramo sarebbe bella se ci fosse meno cattiveria, Santeramo sarebbe più bella se si continuasse a lavorare per la crescita del nostro paese, cmq signor Porfido come giornalista, ha avuto una vera e proprio caduta di stile

  5. Posso condividere i toni forti che sono stati usati non vanno bene ma a illustrato dettagliatamente il fallimento del M5s. La verità fa male.

  6. Io penso che il giornalista di santeramo.it, con questi suoi ultimi articoli, anziché favorire, miri volutamente a danneggiare i candidati Nocco e Casone: mi sembra una riuscita opera di persuasione inversa.
    Ad esempio, io farò esattamente il contrario di quello che suggerisce.
    Mi ha messa in immediata e naturale empatia con la Labarile.
    Spero che i candidati Nocco e Casone dichiarino pubblicamente di non condividere i termini “dannoso” e “sconveniente” utilizzati dal giornalista di santeramo.it per qualificare la candidatura dei loro avversari politici in una competizione elettorale.
    Non mi piacciono i termini e i toni usati, specie perché rivolti ad una donna.
    Ritengo che “sconveniente” sia un termine che vada usato con estrema attenzione se accostato ad una donna nel titolo di un articolo.
    In particolare, trovo altrettanto di pessimo gusto la frase “acquistare cibo avariato subito calato nella pattumella di casa”.
    Per me è una similitudine molto sgradevole.
    Non è nemmeno elegante dare a una donna della “impacciata” e “timorosa”.

    Detto questo, io penso che la candidata Labarile sia una cittadina qualunque, una donna, che ha deciso di fare politica partendo da zero e che merita il dovuto rispetto e le sue legittime possibilità.
    Non deve scoraggiarsi e sono sicuro che non lo farà.
    Non è facile per una ragazza senza “pedigree” politico proporsi per la prima volta in politica e fare la vicesindaco di un sindaco barese che pensa prima di tutto a risanare il bilancio, con l’assenza di esperienza, le problematiche straordinarie della pandemia per buona parte del mandato e soprattutto una macchina amministrativa che non ha mai funzionato per colpa di quelli che stavano prima di lei.
    Inoltre, diversamente dal giornalista di santeramo.it, apprezzo il fatto che sia una persona che non cerchi continuamente una visibilità personale. Per me è una gran bella nota di merito… la sento particolarmente vicina alla gente comune come me.
    Piuttosto, non mi sono mai piaciuti gli amministratori e i politici abituati a “nuotare” tra la gente.

    Infine, volevo osservare che non ho capito il senso della frase “Un buon pubblico amministratore lo si deve notare dappertutto, nei supermercati, alla messa domenicale, in piazza, in ogni luogo di socialità”, praticamente, deve vivere la sua quotidianità a Santeramo e non a Bari, è questo che voleva dire il giornalista di santeramo.it? È persuasione inversa come la storia del bipolarismo, giusto?

    Anonima

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