PASSATA E’ LA TEMPESTA … ANCHE PER UNA DONNA QUASI ANNEGATA

Nubifragio di venerdì. Donna salvata in Via Carso. I segni restano e sono profondi.

 

Approfitto del primo verso della bella poesia di Giacomo Leopardi “La quiete dopo la tempesta” per vedere un po’ se è tornato il sereno nelle storie e nelle ferite del nubifragio di venerdì scorso. Certo il sereno meteo si è ristabilito ma non è detto che questi micro tornado non possano ripresentarsi. Speriamo di no, ovviamente. Ma il sereno del cuore stenta a ristabilirsi ascoltando la paura che tanti di noi hanno vissuto in quel pomeriggio. Le storie più grosse le conosciamo. I bambini portati al sicuro dai nostri Carabinieri, la voragine in Via Ladislao, lo smottamento di materiale su Via Francesco Netti, i tantissimi allagamenti di garage e cantine. Fortunatamente tutti senza conseguenze per le persone. Ma i segni restano e sono profondi. Tante strade sono ancora disseminate da cotolette di asfalto recentemente utilizzato per tappare buche. Altre nuove se ne sono create in aggiunta a quelle vecchie. Tante griglie per la raccolta delle acque sono ancora coperte da fogliame e altri materiali, quindi inefficaci se dovesse ritornare il maltempo. Numerosi alberi sono stati mutilati per la perdita di rami anche di grosse dimensioni. E tanto altro ancora. Ma vi è una storia che non è stata ancora raccontata. Siamo in Via Carso, una piccola strada ubicata di fronte alla Chiesa di San Giuseppe. Diverse persone vivono da sempre sotto il livello stradale. In una di questa case, una donna ha rischiato di annegare. E’ stata salvata in tempo da alcuni vicini di casa che, accortisi del pericolo, non sono rimasti a guardare. Bello il loro gesto. E’ da encomio. Come è da encomio il salvataggio dei bambini da parte dei nostri “Angeli Custodi” Carabinieri. Forse vi sono altre storie vissute da raccontare. La pubblica amministrazione – per onestà va detto – non poteva essere presente nello stesso momento in tutte le situazione di criticità non avendo il dono della ubiquità. Ma una falla è tuttora evidente e, per questo, l’Amministrazione Comunale ha fatto acqua. E’ mancata la tempestività di riordinare la città ferita con la pulizia di tutto quello che il nubifragio ci ha lasciato: dai pezzi di asfalto divelti alle griglie farcite di sporcizia, dagli accumuli di fango negli angoli di tante strade ai rami spezzati, ecc. “La tempesta è passata ma la gallina non è ancora ritornata sulla via per ripetere il suo verso”.

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2 comments

  1. Le strade sono piene di detriti rami fogliame pezzi di asfalto e quant’altro e il sindaco cosa dice…..
    ARMIAMOCI DI PALE E PULITE non si è nemmeno accorto che se il paese ha mostrato un minimo di dignità ciò e stato grazie all’impegno di molti cittadini che hanno pulito le strade mentre lui si ARMAVA DI FORCHETTA E COLTELLO

  2. La cosa più vergognosa è che il sindaco dalle sue pag di fb trova il tempo di elogiare un bar una pizzeria e chi gli offre un caffè, e non spende nemmeno una parola per gratificare l’ impegno del comandante Falagario e dei nostri carabinieri che hanno scongiurato una tragedia. Vergognoso

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