Oggi scopriamo che la Legge di Bilancio 2025 dipende dal sacrificio di una categoria professionale (i Commercialisti) che sono chiamati a “diffondere” il concordato fiscale per dare la possibilità di sostenere le coperture della Manovra Finanziaria.
Gli esisti della Manovra Finanziaria sono condizionati dal livello di adesione al Concordato Preventivo Biennale e dal Ravvedimento Speciale, tanto si evince da una dichiarazione del Viceministro Maurizio Leo resa nota con un “video messaggio” (divulgato nella giornata di ieri nel corso di un incontro della categoria del Commercialisti) ove ha specificato che: “Sono ben consapevole delle difficoltà che stanno incontrando i commercialisti con il concordato preventivo biennale, ma ci diventa impossibile, per situazioni oggettive legate alla legge di bilancio, aderire alla vostra richiesta di differire il termine del 31 ottobre”. Certamente noi Commercialisti siamo chiamati a svolgere, ancora una volta, un lavoro assumendoci grandi responsabilità verso le Imprese che assistiamo, però il vero sacrificio sarà quello dei contribuenti (micro e piccole Imprese) che dovranno sostenere il peso economico.
Tradotta la dichiarazione del Viceministro Leo, significa che le coperture della Manovra Finanziaria sono “aleatorie” perché dipendono dal livello di sopportazione del “sacrificio economico” delle micro e piccole Imprese con il Concordato Preventivo Biennale e dalla adesione al Ravvedimento Speciale, considerato che le grandi Imprese sono escluse.
I vari Commissari della spending review hanno individuato, da tempo, un costo degli Enti classificati “INUTILI” di 10 miliardi all’anno; per un Governo che si definisce liberal-conservatore questo sarebbe stato un provvedimento che avrebbe avuto il consenso unanime dei cittadini, piuttosto che chiedere ulteriori sacrifici alle categorie produttive.
Michele Digregorio
Ragioniere Commercialista e Revisore Contabile