COVID: ALLARME PRESIDENTE ORDINE MEDICI BARI

“I cittadini non hanno compreso che non bisogna uscire di casa”.

Riprendiamo una dichiarazione odierna del dott. Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei Medici di Bari.

Come medico sono molto preoccupato e temo che le misure adottate in Puglia siano insufficienti a scongiurare il collasso del sistema sanitario Il lockdown ‘soft’ della zona arancione dispiegherà i suoi effetti tra 20 giorni, quando rischia di essere ormai troppo tardi. Anche considerando che il trend di crescita rimanga costante e non abbia un andamento esponenziale, all’Immacolata rischiamo di avere 400 morti e la saturazione dei posti letto covid che la Puglia ha a disposizione». Se questo andamento non rallenta, nel giro di 30 giorni avremo oltre 22mila positivi e 1876 posti letto, dei 2000 ad oggi previsti per i malati covid, occupati. Se dovessimo arrivare a gennaio con questi ritmi di crescita, con l’arrivo dell’influenza stagionale il sistema andrà in tilt e non saremo più in grado di assistere né i pazienti covid, né tutti gli altri. Le file di ambulanze dei giorni scorsi a Foggia ed Acquaviva e ieri le difficoltà al Di Venere sono la spia di un sistema che già oggi fa fatica a rispondere alle richieste di ricovero. Su un altro fronte, situazioni di assembramento come quelle che si sono viste ieri in Via Sparano a Bari indicano che esiste un difetto di comunicazione. I cittadini non hanno compreso che non bisogna uscire di casa. Il virus infatti si diffonde solo dall’incontro tra le persone”.

Commentare queste dichiarazioni è superfluo. Mascherina, distanziamento fisico e divieto di assembramenti, sono il rimedio per fermare il contagio. Ovvero, il contrario del comportamento di tanta gente irresponsabile. Più passano i minuti e più mi convinco che la diffusione del virus va fermata con le brutte. Le raccomandazioni e gli inviti sono parole sprecate, anzi sortiscono l’effetto contrario perché danno l’idea che la situazione non è poi tanto grave. Le raccomandazioni e gli inviti sono optional: si possono accettare come si possono declinare. Le maniere forti, no.  Si subiscono. “La cape tòrte, la dòme la còrte” (La testa che non ragione, viene punita dalla Giustizia), recita un vecchio adagio santermano che calza a pennello con la nostra situazione.  A Santeramo con le raccomandazioni e gli inviti siamo arrivati, per il momento, a 90 contagiati. Il 9 ottobre, erano 14. In un mese, quindi, c’à stato un aumento del 642 per cento. Andiamo proprio a gonfie vele. Tra un mese, con questo passo, se non si interviene per invertire la tendenza, potremmo essere a quota oltre quota 500. Circa la proposta del Sindaco Fabrizio Baldassarre di mettere a disposizione del “covid” il Palazzetto dello Sport, è mera demagogia propagandistica nel ricordo che a Santeramo c’è l’ex Ospedale Monte Iacoviello praticamente vuoto.

 

 

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One comment

  1. Morire aspettando… Il tampone
    La cronaca odierna registra, purtroppo, un altro caso di quella che si chiama ” malasanità”. Un trentanovenne di Livorno è deceduto dopo che da giorni, invano, aveva segnalato il suo malessere con febbre alta, difficoltà a respirare e altri sintomi classici. Il tampone non è mai arrivato, se non dopo la sua morte confermando la positività al Covid 19. Una ulteriore prova che non basta soltanto chiudere la gente in casa e invocare coprifuoco di massa. Vedo medici in prima linea morire ma vedo anche medici di base che si sono defilati dalla vera emergenza. Vedo cose folli per le strade di Santeramo vicino gli studi dei medici di famiglia dove per molti è interdetto entrare e il dialogo medico – paziente si svolge sul pianerottolo. Vergogna questa è la Sanità che abbiamo ereditato in Italia. W Alberto Sordi, ” Il Medico della mutua”
    Un saluto, Franco Labarile

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