RONDE MILITARI CONTRO GLI SPAVALDI

Chi non osserva le norme, va sempre sanzionato. Le buone parole non servono.

Il Ministro della Salute Roberto Speranza – e non solo – continua ad affermare: <<Temiamo la seconda ondata di contagi, dobbiamo farci trovare pronti>>.  L’avesse detto qualche altro sprovveduto, non ci avremmo fatto caso più di tanto. Che lo dica il Ministro, è di una gravità inaudita. Sono parole che gettano benzina sul fuoco, quindi sulla sensibilità di quanti, con sommi sacrifici, stanno osservando pedissequamente le norme anti contagio da tre mesi a questa parte. Il Ministro, però, non dice perché potrebbe arrivare un altro colpo di mannaia e quando. Sui tempi, già si parla di metà giugno e, ancor di più, in autunno. Lo dicono gli Scienziati. Sul perché, invece, è facile intuire che la seconda temibile ondata potrebbe essere causata dal modo disinvolto di tanta gente che si è riversata sulla strada facendo baldoria e festeggiando la fine del lockdown. Cosa c’era e c’è da festeggiare non se ne comprende il significato se si fa memoria delle camionate di bare nella bergamasca e al dolore di oltre 32 mila defunti, di tante famiglie e di tantissimi ammalati che continuano a lottare contro la morte. Eppure si festeggia, si brinda, si fa baldoria in barba alle norme. Allora, caso Ministro, delle due l’una: o siamo consequenziali a ciò che viene affermato oppure ci mettiamo in trepida attesa per l’arrivo della nuova tegolata per la qual cosa <<dobbiamo farci trovare pronti>>.

Un pizzico di buon senso deve indurre a fare di più e meglio di quanto sia stato fatto nella prima fase, imponendo nuove e severe restrizioni nei confronti di quanti continuano a prendere alla leggera la situazione. Gli assembramenti sono all’ordine del giorno, ovunque, dove di più e dove di meno. La sconsideratezza di molti spadroneggia. I benevoli richiami sono inascoltati. Lo Stato che il Ministro rappresenta per la sua parte, deve agire di conseguenza. Diversamente sono parole. Tanto a significare che dai richiami benevoli, dagli appelli e dalle dolci raccomandazioni si deve passare alle sanzioni di massa quando non viene rispettato il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine delle quali se ne fa largamente uso improprio, essendo questi due accorgimenti le migliori armi a disposizione per evitare il contagio. Chi non li osserva, va sempre sanzionato, non invitato al rispetto. Basta! L’invito vola, la mano al portafoglio rinsavisce. La guerra si vince con i soldati sul campo. Quella contro il contagio, purtroppo, è la più grande guerra mai esistita al mondo. Laddove le Forze dell’Ordine sono insufficienti, si schieri l’Esercito Italiano su tutto il territorio nazionale, organizzato in ronde, con funzioni di controllo e di vigilanza, se del caso, di repressione finanziaria. Senza guardare in faccia a nessuno. Gli assistenti civici di cui si parla in queste ore, ove istituiti, saranno come magliette a mezze maniche per affrontare temperature sotto zero, oltre al fatto che questi volontari saranno mandati allo saranno allo sbaraglio, sbeffeggiati e derisi. Le buone maniere con i testardi non servono Sono convinto, caro Ministro, che con il pugno di ferro che si rende necessario e urgente per la situazione e non per altro, basterebbero pochi giorni se non addirittura poche ore per richiamare all’ordine gli spavaldi che ora si aggirano indisturbati tra la gente che osserva le norme. Delle sue affermazioni, quindi, non so traspare nulla di buono. Soprattutto, non danno tranquillità alle coscienze scosse di molti Italiani e, indirettamente, sembrano dare coraggio a quanti si comportano in maniera allegra. Tanto, caro Ministro, è sufficiente farsi << tenere pronti>>.

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