QUELL’AMBULANZA CHE NON ARRIVA

Un forte schianto! Lo scenario: un violento incidente avvenuto tra le vie del paese tra due autovetture. Siamo a Santeramo, all’incrocio tra via Madonna di Loreto e via Santa Caterina. Da una punto grigia esce visibilmente scosso un giovane ragazzo, volge lo sguardo alla sua auto, distrutta sulla parte anteriore, poi si passa la mano tra i capelli, è piena di sangue. Istintivamente un altro ragazzo che assiste all’accaduto impugna il cellulare e compone il 118, e spiega all’operatore l’esigenza di ricevere i soccorsi. Sono le 14.42 quando parte la chiamata. Nel frattempo tutti i residenti della zona si precipitano in strada: i primi arrivano con delle bottiglie d’acqua, poi c’è chi porta del ghiaccio, chi si rende conto che la situazione è grave e accorre con quello che riesce a recuperare in casa per la medicazione. Ognuno vuole dare una mano a quel povero ragazzo. Passano 10 minuti. Dal capannello creatosi per germinazione spontanea sono cominciati i primi commenti sul ritardo dell’ambulanza, mentre del ragazzo coinvolto nell’incidente si prende amorevolmente cura la vice presidente dell’ARM di Santeramo, di passaggio da quelle parti. Passano altri 10, lunghi minuti. Qualche anziana e qualche madre di famiglia invitano il ragazzo a chiamare la sua mamma per non farla spaventare se la notizia le dovesse giungere da un passante.
Ancora non si sentono le sirene spiegate dell’ambulanza, allora c’è chi sollecita con una ulteriore chiamata i soccorsi. Passano altri 5, lunghissimi minuti. Una ridda di voci ingolfa la via, cominciano le reazioni di coloro che si sono radunati sul luogo dell’incidente: “Non è possibile questo ritardo!”, “E’ una schifezza!”. C’è rabbia, quella che ti fa andare in escandescenza pensando che non si può attendere così a lungo l’arrivo di un’ambulanza, che i minuti si chiamano vita in circostanze critiche. Si respira indignazione. Avrei voluto chiedere al Sindaco che scaricherà il problema sulla Regione, che, a sua volta, lo scaricherà sullo Stato: se qualcuno avesse avuto un arresto cardiaco?
Scusate, non è una domanda che attende risposta, è un rigurgito di rabbia.
Do ragione a quell’anziana che alzando le mani verso l’alto in segno di arresa, ha esclamato: ” Povr’ a ci capt (Povero a chi capita, ndr)!”.

Per la cronaca: nell’incidente il ragazzo ha riportato fortunatamente solo qualche ferita, l’ambulanza è arrivata alle 15.10 circa, e…da Gioia del Colle.

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5 comments

  1. Salve Barbara prega a dio che non succeda niente del genere a te e se seiuna mamma vergognati……

  2. (Se era grave, non scendeva dall’auto…) assurdo ma come si possono dire certe cose. ricordiamo che nell’ultimo incidente avvenuto a santeramo in cui persero la vita tre ragazzi,il conducente scese dall’auto presto i primi soccorsi e dopo si sdraiò su una panchina dove lo trovarono morto. E poi sig barbara lei cosa nomina a fare il sindaco?

  3. Barbara, vai a studiare, 30 minuti è un’infinità e i presenti non erano medici e riferivano di sangue alla testa, quindi…………

  4. Salve Barbara, la volevo invitare a tacere perchè io personalmente ero presente sul luogo e posso assicurarle che il vicinato ha soccorso prontamente il ragazzo, che non ricordava nemmeno come avesse fatto ad arrivare sul marciapiede, figuriamoci avere la facoltà di “disperarsi per l’auto”. Sono situazioni da non sottovalutare perché potebbero degenerare e ogni minuto è prezioso. Fosse stato un suo famigliare non penso avrebbe giustificato mezz’ora di attesa.

  5. Salve,
    ho letto l’articolo, che qualcuno ha condiviso tramite facebook.
    Da vds, vi vorrei far notare che il percorso da Santeramo a Gioia e viceversa impiega genericamente 21 minuti, senza stare a contare il tempo per cercare il punto preciso, e i vari impedimenti che si possono trovare per strada, oltreché una velocità che mantenga in sicurezza l’equipaggio e che se la centrale che riceve la chiamata non lo passa come rosso l’ambulanza non esce a sirene spiegate. Altra cosa, la telefonata passa dalla centrale operativa alla sede/equipaggio che non campa sull’ambulanza, ma deve scendere in garage e partire. Al solito viene inviato il primo mezzo a disposizione nel posto più vicino, ovvio che se l’eventuale ambulanza che copre Santeramo è già su un intervento, arriva un mezzo da Gioia e ci mette il tempo che serve.
    (Se era grave, non scendeva dall’auto, un rosso lo mandano più facilmente su persone incoscienti, con gravi emorragie o fatica nella respirazione… se il ragazzo è sceso dalla macchina, camminava e aveva l’opzione di disperarsi per l’auto, stava abbastanza bene per attendere 30 minuti il mezzo, tempo ragionevole. Sicché poi dal Pronto Soccorso è uscito con poche lesioni)
    se invece di lamentare tutto questo tempo di attesa, vi impegnaste a coprire di più i ruoli in associazioni di soccorso, il mezzo, dell’eventuale associazione di Santeramo arrivava anche in 15 minuti.
    Questo per quelli che la fanno tragica e urlano vergogna all’equipaggio.
    E sopratutto il sindaco cosa ci azzecca?

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