NON SOLO STRACCI

Convinzione comune è che l’assemblea svoltasi giovedì sedici al numero civico 35 di Corso Roma, sede del PD, non possa essere catalogata, in tutta tranquillità, alla voce “vivace” e neppure “ tumultuosa”,  ma a qualcosa di più. Soprattutto di peggio.

Non solo stracci sarebbero volati in quell’assise, ma pesanti insulti sconfinati, in maniera ripetuta e inarrestabile, nel personale, nell’offensivo e persino nel volgare.

Neppure risparmiato sarebbe risultato l’intervenuto ospite segretario metropolitano del partito, tornato a casa con una personale dose di inaspettata “gratifica”.  Decisamente troppo.

Oggi la politica di casa nostra è capace di portare in tavola anche simili inaccettabili pietanze, pretendendo magari di farle passare per confronto serrato e franco.

Alle ortiche invece civismo e “self- control! ”.

All’o.d.g. l’unico tema in discussione: “ primarie si, primarie no”.

Con le ossa rotte ne è uscito Michele D’Ambrosio, pesce ormai nella rete, portato in superficie, in assenza  d’acqua e di ossigeno e perciò destinato ad inevitabile asfissia.

Giocando sul numero 39 (schiacciante maggioranza di voti conclusivi a favore delle primarie) che per la smorfia napoletana rappresenta l’esecuzione di una condanna a morte (‘a funa n’ganna),  un’alquanto macabra vignetta del sempre attivo, presente e spesso pungente “ Pierino Fiorentino”  lo ha raffigurato, con tanto di cappio al collo, penzoloni  dal ramo di una robusta pianta, scalciante e impotente. A tener ben tesa la corda l’attuale titolare della segreteria e un “deus ex machina” di sempre. Una triade a ben stretto braccetto ieri, nemici inconciliabili oggi.

Se è nei fatti cogliere in D’Ambrosio mancanza assoluta di rassegnazione e volontà a tornare a vivere unicamente di impegno nell’insegnamento di ore di religione cattolica nella scuola di Stato, di contro non plausibile né priva di pecche appare la condotta tenuta dal PD per troppo tempo. Mai un contrasto ai tanti capricci di chi candidò e portò ad essere primo cittadino. Mai ostacolo a  tracotanza, maleducazione e persino  bugie. Mai freno a quell’ “io e solo io” declinato in tutti i modi e tempi.

C’è da chiedersi perché il PD ha inteso svegliarsi solo a due mesi dalla tornata elettorale.

Si dirà: sempre meglio tardi che mai. D’accordo, ma sul banco degli imputati vediamoci non il solo esagitato e riottoso D’Ambrosio con tutto il suo modo d’essere, ma anche per intero il tanto assente partito di centro sinistra con l’attuale maggioranza.

*In copertina la vignetta di Pierino Fiorentino

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