L’ EX ENAL CON IL TETTO ESCORIATO

All’interno si costruisce (e se ne poteva fare a meno) e all’esterno si “demolisce”.

Didascalia foto: sullo sfondo il traliccio a ridosso del parco giochi – o meglio dell’ex parco giochi – di Via Stazione; sul davanti un lampione e alcune fronde dei lecci di Piazza Di Vagno; nel mezzo una parte del tetto del martoriato Ex Enal all’interno del quale – precisamente nell’auditorium – si sta realizzando un soppalco con la presenza dei nuovi arredi pronti per l’uso. Poi, la nostra foto mette in evidenza una strana macchia sul tetto. Non è un effetto ottico bensì la mancanza di un pezzo della lamiera di copertura. E’ un tetto escoriato. Il nostro piccolo tele obiettivo non è alla portata di vedere dove quel pezzo sia andato a parcheggiarsi. Noi auspichiamo che sia già stato diligentemente recuperato per evitare, ove fosse ancora sul tetto, che qualche volata di vento più sostenuta potesse farlo cadere per terra dalla parte della villa con conseguenze che potrebbero risultare anche gravi per ignari passanti. Al tempo stesso, il pezzo di lamiera mancante va riposizionato per scongiurare eventuali e dannose infiltrazioni d’acqua. Sarebbe un beffa. Sarebbe in qualche modo come la famosa tela di Penelope. All’interno si costruisce (e se ne poteva fare a meno) e all’esterno si “demolisce”. Con come sono messe le cose, siamo sostanzialmente d’accordo con tanti cittadini: con tutti i soldi spesi e con gli altri da spendere, l’ex Enal poteva essere costruito ex novo. Ma questa è un’altra storia. Con il senno di poi, sono piene le fosse. Si pensi con immediatezza, invece, a mettere questa altra toppa, sperando che sia davvero l’ultima.

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