IL RITORNO DI DAVIDE BELLISARIO

La sua non è una voce qualsiasi. Capacità ad esprimere chiari concetti e precise convinzioni sono nel suo DNA.

Molto preparato, più volte consigliere comunale, in tempi passati giovanissimo sindaco a Santeramo, personalità di peso nella sinistra santermana, viene oggi ad interrompere un silenzio che ha fatto temere stanchezza all’impegno politico, se non, cosa peggiore, rassegnata assuefazione a quell’andazzo che è andato caratterizzando l’azione di colui che sino all’altro ieri risiedeva a Palazzo di Città.

Davide Bellisario, cosa gradita, è tornato a far sentire la sua voce. E’ suo il primo resoconto sui risultati delle primarie di centrosinistra appena concluse.

Nove aprile, dal calendario di quest’anno dedicato alla pace, è festa per la coalizione Pd, Psi, Democratici per Santeramo, Primavera Alternativa, Città Insieme e Articolo Uno che porta Camillo Larato ad aspirante sindaco nella tornata amministrativa dell’11 giugno ormai alle porte.

Apprendiamo anche di una piazza Garibaldi, da discutibili decisioni relegata a “deserto” e quindi anima spenta del pulsare cittadino, tornata per un giorno a “brulicare” di gente in quella che è festa di democrazia partecipata. Liberi cittadini ad indicare le proprie scelte.

Di contro un D’Ambrosio “ chiuso nel suo cupo rancore e risentimento verso i festeggianti”. Un pavido D’Ambrosio fuggito a gambe levate dall’invito all’esame delle primarie e perciò perdente già in partenza.

Nove aprile, invito al rinnovamento. “ Non più scelte di candidati operate nelle fumose segreterie dei partiti” ma competizione alla luce del sole. Non acquisizione di “diritti di casta”, né esercizio di “diritto divino” alla ricandidatura. Al bando “egolatria” e atteggiamenti da “ Re Sole” .  Avanti con l’affermazione di un lavoro di squadra. Non più “io, io” ma “noi”.

Non dimentica Bellisario chi ha scelto “la strada della chiusura e della ripetizione del ceto politico locale”. A loro l’invito alla riflessione, al ripensarci, all’aprirsi al dialogo.

Poteva essere più chiaro Davide Bellisario? Non credo.

A completamento del suo pensiero il “ Bentornata Santeramo!” così distante e lontano dal dambrosiano spocchioso, anzitempo e autocelebrativo “ è tornato il sereno”.

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