I PANNI SPORCHI SI LAVANO IN … PIAZZA

Protesta a Roma contro le politiche economiche e sociali del Governo. Si tace a Santeramo per le stesse politiche.

 

Cambiano i tempi e, ovviamente, cambiano i saggi adagi di una volta per non rimanere fuori dalla storia. Un tempo si diceva: i panni sporchi si lavano in casa. Ma, con la rutilante manifestazione della CGIL a Roma di sabato scorso, si può ben dire che questi panni si lavano in piazza. Non era mai successo prima che una organizzazione sindacale protestasse contro il Governo della sua stessa area politica. Guerra fratricida e non solo. Non era mai successo prima che alcuni parlamentari del PD che sostengono il Governo a guida PD, partecipassero alla manifestazione. Francamente, si può ben dire che non si capisce più niente. Assurdo: in piazza contro il Governo e in Parlamento, ob torto collo, a sostegno del Governo. Due piedi in una scarpa, anzi peggio. Agli occhi dei comuni mortali, è veramente difficile comprendere queste doppiezze. Ma prima abbiamo detto che i tempi cambiano; quindi tutto è possibile fino al punto che è stato ipotizzato anche lo sciopero generale contro se stessi. Assurdo è anche il fatto, ad esempio, che la zelante Camera del lavoro di Santeramo che legittimamente ha organizzato la partecipazione di una folta rappresentanza di concittadini alla manifestazione romana di sabato, non abbia sinora speso una sola parola per protestare contro l’Amministrazione Comunale in carica per le esose aliquote della Tasi, dell’Irpef e di altri balzelli comunali, limitandosi a fare i calcoli degli importi da pagare ai cittadini che si sono recati presso i propri uffici, facendosi retribuire per il lavoro svolto. In questa maniera, non si è credibili. Si va a Roma per contestare le politiche economiche e sociali del Governo in carica e si tace per le stesse politiche locali non solo non scendendo in piazza ma nemmeno con uno scritto di denuncia dinanzi alla propria sede. In questo caso, tanto per citare un altro adagio, due pesi e due misure, ovvero si protesta dove si conviene e si tace dover non si conviene. La coerenza, allora, dov’è? Anche lei subisce i cambiamenti dei tempi per vestire i panni del comodo e tranquillo opportunismo.

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