ADAGIATA SUL FIANCO LA CORONA PER I CADUTI

E’ così da diversi giorni. Illeggibili di sera i nomi dei nostri Eroi anche se illuminati da un faretto. Di giorno è consigliabile un cannocchiale.

 

Un nostro affezionato lettore, che ringraziamo, ci ha inviato la foto che arreda questa news con la quale viene documentata che la corona di alloro, posta ai piedi del Monumento dei Caduti di Tutte le Guerre in Piazza Di Vagno, è già da qualche giorno adagiata sul fianco, nonostante le raccomandazioni fatte arrivare a chi di competenza per riportarla in piedi. Ma questa disattenzione è poca cosa dinanzi ai nomi dei nostri amati concittadini deceduti nel corso delle operazioni militari della prima e seconda guerra mondiale, che sono stati scolpiti su un materiale, che marmo non è, che li rende illeggibili nelle ore serali, anche se illuminati da un faretto. La luce riflette su quelle lastre; solo pochissimi nomi si riescono a leggere mentre tutta la rimanente parte dei nostri compianti Concittadini continua a giacere nel più abbagliante anonimato. Peggio ancora è per le lastre opposte e per quelle laterali all’unica lastra illuminata perché i nomi dei nostri Martiri non si leggono né di notte né di giorno, a meno che non si va con il cannocchiale al collo. Peccato davvero che dopo tanti anni di attesa per anagrafare pubblicamente i Santermani Caduti di Guerra, la montagna ha partorito un topolino. Lo stesso dicasi per l’unica lastra in marmo collocata dinanzi al Monumento che riporta i nomi dei valorosi Caduti che sono stati medagliati. Si presenta come un elenco sterile, senza indicazione se hanno partecipato alla prima o seconda guerra mondiale. Anche questo elenco, dalle caratteristiche simili al registro di classe del docente quando fa l’appello mattutino per la registrazione delle presenze, poteva essere fatto in maniera decisamente migliore. Almeno per i Medagliati, si potrebbe riparare intitolando loro una strada con una bella targa descrittiva. Parlare di genialità di questo progetto, è dir poco. Più bello non si poteva fare. Si può conoscere il nome di questo geniale progettista e la spesa sostenuta dalle casse comunali per realizzarlo in stile conforme a quello che è stato brillantemente definito il più classico e degenerante santermanismo?

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