COME SARA’ IL CENTRO DI SANTERAMO?

Poche attività, tanti circoli (ora chiusi) e numerosi locali fatiscenti già prima del contagio.

Ve la ricordate come era la zona di Via Roma, Piazza Garibaldi e Via Francesco Netti prima del contagio? Era una desolazione. Per gli increduli forestieri era difficile far comprendere che erano nel centro di Santeramo. Dall’altezza della Chiesa di San Giuseppe e fino a Piazza del Lago, si potevano contare sulle dite di una sola mano gli esercizi commerciali. Molto più numerosi i circoli di intrattenimento, frequentati soprattutto da persone anziane. Tanti i locali chiusi e fatiscenti per avviare attività commerciali o disabitati. In questa “foto” si rispecchia il fallimento delle promesse delle varie Amministrazioni Comunali che si sono succedute fino a quella in carica, feconde nel promettere, sterili nel fare. Se questa era la situazione prima del contagio, dobbiamo iniziare ad immaginare come sarà il centro del paese quando ritorneremo, senza affrettarsi più di tanto, a frequentarlo.

Di certo, i circoli di intrattenimento che animavano la strada soprattutto quando gli associati “si rilassavano seduti all’esterno della sede parlando di tutti e di tutto, avranno difficoltà ad avviarsi anche per il rispetto delle norme di distanziamento sociale. Piuttosto che locali, erano “buchi” dove si accalcavano tante persone tant’è che durante l’inverno non c’era bisogno di riscaldamento. Quindi, sulla mappa di questa socialità santermana, si dovrà mettere una “x” fino a quando non si sa. La gente associata è già dispersa anche se si ha la sensazione che una parte di essa si stia organizzando privatamente, lontana da occhi indiscreti, semmai in garage o locali che non destano sospetti, allestendo “bische clandestine. Per il loro passatempo non ci sono alternative oltre alla casa. Se è difficile contenere in casa l’esuberanza dei bambini, lo è molto di più per gli “anta” i quali non possono passare ancora tanto tempo in “Piazza Divano”, piuttosto che in “Piazza Di Vagno”. E’ un bel problema sociale che potrebbe avere anche ripercussioni psicologiche significative.

Ma alternative a questo stato di cose non ve ne sono e certamente l’avvio della pericolosa fase 2 non risolverà il problema del passatempo degli anziani. Per i pochissimi esercizi commerciali, invece, cosa sarà di loro? Boh!?! Resisteranno fino a raggiungere la meta della sicurezza sociale che è di là da venire? Bene farebbe l’Amministrazione Comunale a congelare da subito ogni tipo di imposta a loro carico fino a tempi migliori. Sarebbe un segnale di incoraggiamento che di questi tempi fa sempre bene. Il resto lo dovrà fare il Governo con interventi immediati che potranno essere avviati con il concorso coinvolgente dei Comuni. Per i locali che erano chiusi, infine, nessuna speranza. Rimarranno tali per lunghi anni a meno che non intervenga qualche miracolo di grandi investitori che invece di tenere all’ammasso grandi risorse finanziarie, non decidano di inserirle nel circuito della ormai povera economia locale. Ma sarà più facile che un cammello attraversi la cruna di un ago piuttosto che un possidente scuci risorse dal suo portafoglio ammuffito.

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