A CACCIA DI MIGRANTI

Un tempo l’oro nero era rappresentato dal petrolio, oggi dai migranti e dai clandestini.

 

Molte nazioni, molte città, molti comuni non li vogliono. C’è invece chi va a caccia di loro, chi li utilizza per fare business. Il boss Carminati, in una intercettazione telefonica che ormai abbiamo imparato a memoria  aveva affermato che i migranti rendono più del mercato della droga. Un’affermazione shock che però ha lasciato tutti quasi indifferenti. Si indifferenti, fatta eccezione di qualche momento di labile riflessione legato a fatti di cronaca come l’uccisione dei due coniugi in Sicilia, o l’immagine della spiaggia col bimbo annegato che ha fatto il giro del mondo in una manciata di secondi. Immagini da far brillare gli occhi, a tutti. E invece il pensiero di molti è stato: chi se ne frega, tanto non è mio figlio.
Siamo abituati a non interessarci delle situazioni e dei cambiamenti che finiscono per cambiare la nostra vita, fino a quando qualcosa non ci tocca da vicino. Ma allora si sa è troppo tardi!
mio sanguePer carità, chi scappa dalla guerra, da condizioni di vita disumane ha tutto il diritto di ricevere assistenza e ospitalità, persino nelle nostre famiglie, senza che ce lo dica nessuno, neanche il politico di turno. Chi invece non ha identità, chi scappa per delinquere, chi scappa per farsi strada a discapito di chi ha realmente bisogno deve essere fermato. Purtroppo questo non avviene per vergognosi interessi appena immaginabili.
Un tempo l’oro nero era rappresentato dal petrolio, oggi dai migranti e dai clandestini. Che brutta cosa alimentare le proprie ricchezze sulla pelle dei nostri simili, di chi è in difficoltà e della nazione tutta. Magari facendo credere alla società con la complicità dei media nazionali di essere benefattori. Il politico può, la politica può. E pensare che i soldi che gestiscono non sono altro che le nostre tasse.
Quando la politica ha iniziato a costruire i centri di accoglienza in Italia, ha dovuto barattare qualcosa con la gente del posto, o meglio con i politici del posto. Il progetto era ed è di dimensioni colossali, avrebbe reso e sta rendendo più del mercato della droga! È così, un clandestino rende fior di quattrini a chi lo gestisce e una parte degli introiti derivanti dai costi della sua accoglienza e permanenza in Italia ritorna nelle tasche dei  politici, di quei poveracci  che spesso si dicono toccati dalla sorte di chi scappa dalla guerra.  Ma dov’è il confine della convivenza tra mafia e politica per questo nuovo business del  XXI secolo? Non credo ci sia un confine evidente, per quello che osserviamo pare che il colore dell’erba sia prevalentemente uniforme.
I comuni che decidono di costruire centri di accoglienza per migranti vanno in deroga al patto di stabilità (cioè i sindaci possono spendere i risparmi rivenienti da amministrazioni precedenti e custoditi nelle casse comunali), e la struttura a costruirsi è pagata con i fondi della Comunità Europea. Neanche i comuni terremotati avevano mai ottenuto una tale agevolazione. Che dire: la mente che decide e la mano che ruba appartengono alla stessa cerchia di farabutti. Perché tutto questo? Per soldi, per moltiplicare il gruzzolo di chi ne ha già tanti. E così la caccia alla conquista dell’oro nero continua.

struttura accoglienza
La struttura adiacente la casa di riposo che ospiterà gli 8 barboni

Intanto intorno ai centri di accoglienza già realizzati cresce la paura, in questi posti  avviene di tutto: furti, stupri, maltrattamenti e persino omicidi.
E a Santeramo come siamo messi in fatto di accoglienza? Beh possiamo ritenerci fortunati. Il nostro sindaco Michele D’Ambrosio ci ha rassicurati a più riprese che mai nessun clandestino arriverà nel nostro comune, il centro che sta sorgendo nell’area adiacente la casa di riposo, al posto dei pini decapitati, sarà utilizzato per ospitare otto barboni santermani.  Un sospiro di sollievo per la nostra serenità. Per le nostre donne, per i nostri bambini e le nostre case.

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5 comments

  1. giuseppe molinari

    io non mi fiderei molto delle bugie che racconta il sindaco michele d’ambrosio,

  2. Io sono favorevole all’accoglienza di questa povera gente. Meschino è paventare buonismo per intascare milioni di euro in nome della misericordia. inoltre costruire il Centro Accoglienza a ridosso di due scuole è semplicemente da SCELLERATI.

    • Giovanni Porfido

      non solo a ridosso delle due scuole, ma addirittura all’intern di una casa di RIPOSO, e il giovedì con il mercato.
      io la vedo bruttissima

      • E’ solo VERGOGNOSO oltre che PERICOLOSO!!!!
        E la Casa di Riposo che fine farà?!!! SCANDALOSO che non si debba sapere niente!!!

  3. Si esattamente cosi….come erano otto i pini abbattuti e otto i barboni da accogliere!!!!!!!
    Poi i pini abbattuti sono diventati cinquanta…e cosi i futuri ospiti saranno cinquanta…travestiti da barboni…!!!!!!

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